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Quella famosa assemblea del 7 giugno dalla festa di addio del presidente dott. Nocini al passaggio in "Promozione" della Prima squadra, l'U.S. Virtus trascorre anni a volte diffìcili, ma densi di soddisfazioni per tutti coloro che hanno contribuito con la loro presenza in qualità di volontari allo sviluppo della Società.
Una tappa decisiva nella storia dellaVirtus è la nomina di Luigi Fresco alla carica di presidente. Sì, perché la storia dell'U.S. Virtus di questi ultimi anni per Luigi Fresco ha comportato comunque delle difficoltà.
Nel 1978, all'età di 17 anni, viene eletto consigliere, ma il Consiglio Direttivo, guidato dall'allora presidente dott. Sinibaldo Nocini si rifiuta di accogliere al suo interno un minorenne. E così, mentre la U.S. Virtus festeggia i suoi cinquant'anni e più con l'uscita del libro, che ne racconta i tratti significativi.
Luigi Fresco minaccia una dolorosa separazione dalla propria Società per fondarne una nuova sponsorizzata dalla Mundial Plastik. Si sente tradito dalla Società che tanto ama; vorrebbe abbandonarla, ma la sua passione per il calcio nasce soprattutto dalla passione per la Virtus.
Renzo Passuello e Roberto Bonente, rispettivamente vicepresidente e consigliere della Virtus, vanno a casa del giovane Luigi Fresco a fargli una vera e propria sfuriata. Renzo discute animatamente mentre Roberto rimane in silenzio.
Solo dopo una lunga discussione Luigi si decide a incontrare il dott. Sinibaldo Nocini. E così si arriva ad un accordo Luigi diventa ufficialmente consigliere della Virtus a 18 anni, in seguito alle dimissioni di un consigliere.
A 19 anni, con il nuovo consiglio, viene votato responsabile del settore giovanile. Fresco già da alcuni anni collaborava con Passuello al coordinamento del settore giovanile. Pur rispettando l'operato dell'amico, l'esperienza acquisita e la passione crescente spingono Luigi a proporsi come unico responsabile delle attività giovanili nel 1980.
Fresco si candida con una propria lista per l'elezione del Consiglio Direttivo. Dopo le elezioni passano solo cinque candidati tra i quindici proposti: il padre di Andrea Chiecchi, sig. Federico, Mario Salvetti, Gianni Lorenzetto, Roberto Bonente e Luigi Fresco.
Con la sorpresa generale del Consiglio Luigi viene nominato responsabile del settore giovanile. Inizia già qui un rinnovamento: Luigi nomina alcuni giovani allenatori di sua fiducia tra cui Andrea Chiecchi (gruppo ragazzi del '70) con Massimo Caenazzo e Marco Ferrari, Andrea Barp (gruppo del '69), Leonardo Simeoni con Angelo Chesini e Renzo Fanini (gruppo del '66-'67).
Vengono iniziate una mole incredibile di attività. Tra le quali il giornalino Sutrival, l'attività in palestra per adulti e per bambini, le gite primaverili e sulla neve per tutte le squadre, riunioni periodiche di genitori, raccolta della carta per finanziare la Società, il calcio femminile.
Di fatto, il bilancio di tutte queste iniziative, era di molto superiore a quello ufficiale della Società. Vengono coinvolti quali soci, tutti i genitori con i quali si svolgono riunioni periodiche a ritmo incessante. In questi due anni il residente è il signor Antonio Zendrini in quanto lo storico Sinibaldo Nocini si era dimesso.
Zendrini è stato per molti anni vice-presidente ed anche un ottimo personaggio che ha avuto il merito di gestire con oculatezza i due anni del passaggio Nocini-Fresco.
Ne è passato di tempo da quella prima volta, da quel primo mattone. Era il 1921 e la Virtus emetteva il suo primo vagito. Nasceva improvvisamente, nel cuore di Borgo Venezia, per merito di alcuni appassionati.
Quasi per scherzo, sopratutto per amore, amore del fubal, relegato in quei tempi in spazi angusti e spesso inadatti alla pratica del calcio. L'importante però era calciarla quella palla, non importa dove, non importa contro chi.
Una leggenda ricca di contenuti sportivi ma sopratutto umani. Mille persone, mille storie. Fede e passione che si mescolano, come spesso accade in questi casi. Passano gli anni e la società cresce, si espande.
Adesso non sembra opportuno fare nomi o recitare a memoria date. La Virtus è sempre stata una grande famiglia, nel bene e nel male. Non si può fare riferimento ad un unico ricordo, ma bisogna entrare nell'immaginario collettivo.
E allora, ne viene fuori una cartolina ingiallita dal tempo nei suoi contorni; ma assai viva nella sue immagini. Immagini forti e significative, che non concedono spazio all'inesorabile avanzare del tempo. La Virtus era, la Virtus è... La storia non si ferma, va avanti la Virtus, e chissà tra altri 83 anni...
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